WORKSHOP
All'Impruneta
esiste
una
curiosa
scuola
di
applicazioni
tecnico-artistiche
che
si
chiama
Festa
dell'Uva
e
necessariamente
molti
imprunetini
si
trovano
a
cimentarsi
in
qualche
campo
creativo.
Da
questa
esperienza
deriva
appunto
la
curiosità
per
ogni
tipo
di
materiale
e
le
sue
possibili
applicazioni
per
cui,
nel
tempo,
mi
sono
avvicinato
a
pittura,
scenografia,
costumi,
origami,
composizioni
floreali
.
La
scultura
è
una
esperienza
molto
recente
e
benché
sia
sempre
vissuto
ad
Impruneta
(
paese
noto
per
questa
forma
antichissima
di
artigianato
che
è
il
"
cotto")
non
mi
sarei
mai
cimentato
con
la
terracotta
se
non
fosse
stato
per
la
coincidenza
di
due
circostanze:
il
restauro
di
un
vecchio
fontanile
a
fianco
del
Municipio,
che
avevo
immaginato
in
una
particolare
forma
in
terracotta,
e
l'apertura
della
fornace
dell'amico
e
corrionale
"
Massimo
Carbone".La
realizzazione
della
fontana
era
tecnicamente
abbastanza
complessa
per
cui
ho
iniziato
con
l'umiltà
necessaria
di
chi
si
appresta
a
confrontarsi
con
un
nuovo
materiale
e
un
nuovo
lavoro.
Ho
realizzato
un
piccolo
vaso
e
mi
sono
accorto
subito
della
incredibile
plasticità
e
del
piacere
tattile
nel
plasmare
l'argilla.
Dopo
il
primo
oggetto
già
immaginavo
il
successivo
e
nel
contempo
fissavo
le
idee
con
schizzi
grafici
fino
a
riempire
interi
quaderni.
Ho
subito
le
inevitabili
delusioni
,
spesso
dovute
alla
bramosia
di
terminare
il
lavoro
in
tempi
troppo
brevi
che
l'argilla
non
consente
e
che
si
impara
solo
con
l'esperienza.
E'
stato
interessante
gestire
l'equilibrio
di
essiccazione,
le
possibili
contaminazioni
con
altri
elementi
e
la
ricerca
di
nuove
forme
di
applicazione
con
l'obiettivo
di
utilizzare
un
prodotto
che
costituisce
un
fattore
indicativo
del
nostro
territorio
in
un
perfetto
equilibrio
tra
natura
ed
artificio.
Mi
è
piaciuto
quindi
interagire
con
il
paesaggio
immaginando
nuove
applicazioni
come
complementi
di
arredo
urbano,
elementi
architettonici,
nuove
proposte
da
giardino
che
hanno
visto
il
cotto
protagonista
per
secoli
e
comunque
la
riscoperta
di
un
artigianato
il
cui
confine
con
l'arte
è
estremamente
sottile
e
personalmente
il
piacere della realizzazione di un percorso piuttosto che il fine.